Un marchio può fare – salvare uno sport – quello che un marchio può fare

Forse qualcuno ricorda la canzone di Max Gazzè, “Una musica può fare” (Una musica può fare – Salvarti sull’orlo del precipizio – quello che la musica può fare).

Il senso della canzone è che le emozioni e forze umane, rinforzate o appiccate dalla musica, possono provocare delle impreviste reazioni a catena, in grado di cambiare vite umane.

Non posso che concordare. Applicando spannometricamente un po’di teoria del caos alla vita di tutti i giorni ne consegue che una piccola modifica può provocare grandi variazioni.

Tutto ciò per riallacciarmi al titolo e ai correnti mondiali di calcio, o meglio alla corrente “FIFA World Cup” (ovviamente ®) e al suo incredibile successo.

Per farvi capire meglio il punto faccio un confronto: Calcio vs. Pugilato.

Entrambi gli sport sono molto in auge e lo sono stati negli ultimi cinquant’anni almeno, tuttavia uno raccoglie interi popoli davanti allo schermo e realizza un business incalcolabile, l’altro decisamente meno.

La motivazione è semplice. I tornei di calcio, ad esempio i mondiali, sono ben riconoscibili, ognuno sa dove si giocano, qual è la squadra campione del mondo in carica, qual è l’albo d’oro…

I mondiali di pugilato invece… fino a Mohamed Alì erano ben riconoscibili e univoci, ma poi si sono divisi e moltiplicati, sono state create diverse federazioni, ognuna con il suo mondiale, il suo campione, le sue regole i suoi trofei: hanno riempito il mondo di “Campioni del mondo”. Il pubblico ha quindi perso la bussola e abbandonato il pugilato da spettatore e ora rimane solo nelle palestre per appassionati.

È ovvio che il pubblico ha bisogno di identificare chiaramente e senza dubbio il torneo di riferimento, ha semplicemente bisogno di un marchio, chiaro e univoco.

Alla FIFA se ne sono accorti circa 20 anni fa. È da allora che i mondiali di calcio sono diventati i “FIFA World Cup” (una lingua sola aiuta la rinomanza del marchio) con tanto di loghi riproposti dapertutto. È da allora che la “Coppa dei Campioni” è diventata la “UEFA Champions League” abbinata al pallone con le stelle e alla canzone degli Apollo 44.

Usare e valorizzare i marchi, è questa un indispensabile strumento per raggiungere il successo.