Scoprire che non c’è nulla da scoprire è scoprire?
Come tutti i patent attorney, sono molto sensibile al tema della brevettabilità delle CII (Computer Implemented Inventions), altrimenti detta, per non professionisti “brevettabilità del software” o più recentemente “brevettabilità delle app”. È un tema in continua evoluzione (vedesi G 3/08 EPO) per il quale è necessaria una particolare sensibilità e che mi suscita sempre il timore che ci sia sfuggito qualcosa… (timore per fortuna finora infondato).
I social network, app, cloud e nomi che si moltiplicano cooperano nel creare da parte dei nostri clienti domande complesse alle quali è d’obbligo rispondere correttamente, non solo circa il verdetto finale (è/non è brevettabile), ma anche circa le corrette motivazioni e ragionamenti.
Conseguentemente, venerdì 26 ottobre non mi sono fatto sfuggire l’interessantissimo convegno a Parma “Social networks, proprietà intellettuale e concorrenza”.
Il convegno trattava in gran parte di tematiche quali la privacy, il rapporto tra l’utente e il social network, le fake news, il mercato musicale la PI e la tecnologia… Tutte tematiche che, pur non essendo direttamente parte del mio core, sono per me, professionalmente, interessantissime.
Infatti, come posso consigliare correttamente i nostri clienti se non conosco anche il “terreno circostante” a quello del mio operato?
Così come penso che Cristiano Ronaldo sappia tutto non solo di come gestire il pallone e lo scontro con l’avversario, ma anche di diete, mental coaching, tecniche mentali per intimidire gli avversari e simili, io devo anche sapere che il mio cliente può anche evitare di brevettare un sistema che comunque sarà soggetto a licenza GNU o che, al contrario, un brevetto su una particolare soluzione tecnica è assolutamente da fare perché includerà praticamente tutte le possibili alternative realizzabili.
Il convegno andava anche nello specifico sulle tematiche brevettuali con interventi quali: “I limiti della tutela brevettuale sulle innovazioni applicate ai Social Media” e “Divulgazione sui Social Media e brevettazione”… Potete immaginare che, viste le premesse, avevo qualche dubbio sull’essermi fatto scappare qualche novità, qualche tendenza…
Invece, ho felicemente scoperto che non c’era nulla di nuovo… solite difficoltà nella brevettazione delle CII (e nelle relative spiegazioni al cliente), solita possibilità di anticipare brevetti con filmati di Youtube, pagine di Webarchive.org… Ma certo, risale al 2008 la prima volta nella quale da CTP ho presentato una prova prelevata da Webarchive.org, prima ancora che l’EPO stesso lo menzionasse nelle sue Guidelines (i legali mi confessarono pochi anni dopo che in quell’occasione, leggendo la CTP, la loro mandibola toccò il tavolo ).
Nulla di nuovo e quindi nessuna nuova conoscenza acquisita?
Assolutamente no! Convegno massimamente proficuo!
Dopo il convegno so per certo che circa la brevettabilità e i Social Media le nostre conoscenze sono allo stato dell’arte.
Dopo il convegno posso rispondere con sicurezza che posso trattare qualsiasi argomento circa la brevettabilità e i Social Media.
Parafrasando Edison, non ho fallito nell’aggiornarmi ma ho scoperto cosa non necessitava di essere aggiornato.
E voi cosa ne pensate? Vi confrontate con i colleghi/concorrenti circa gli aggiornamenti professionali?