Mi riaggancio al post della scorsa settimana per riproporre un altro post sullo stesso argomento.
Tutto parte dall’affermazione del mio cliente “…Per me i brevetti, fiscalmente, sono stati una manna”.
Esiste un altro importante vantaggio fiscale frequentemente utilizzato e insegnato in molti corsi e blog. Esso è relativo a tutti i titoli di proprietà industriale, quindi brevetti, marchi, design e diritto d’autore.
Se il titolo di proprietà industriale è realizzato da un socio titolare o dall’amministratore, non per mandato dell’azienda, ma come azione indipendente, allora il titolo stesso può essere intestato allo stesso autore o inventore.
Ad esempio, mettiamo che un imprenditore, titolare della sua azienda e non avente un contratto di lavoro dipendente con la stessa, realizzi un’invenzione o un modello di sua libera iniziativa, non in seguito a un incarico dell’azienda stessa.
In tal caso, il titolo di proprietà industriale può essere (anzi, in teoria deve essere) intestato all’autore o inventore imprenditore stesso che ha realizzato l’invenzione e può essere dato in licenza all’azienda in cambio di un compenso economico, detto royalties.
Questi compensi sono registrati dall’azienda come costo, deducibile al 100%. Inoltre, il reddito percepito dall’autore sarà determinato applicando al compenso percepito una deduzione forfettaria variabile a seconda della sua età:
- 40% nel caso in cui le royalties siano percepite da soggetti di età inferiore ai 35 anni;
- 25% nel caso in cui le royalties siano percepite da soggetti di età superiore ai 35 anni.
Facciamo un rapido conto, supponendo che l’autore o inventore e imprenditore abbia più di 35 anni e uno scaglione massimo (43%) di tasse personali (Irpef se non erro). Paragoniamo gli incassi da royalties con gli incassi da utili (i conti e termini non sono precisissimi ma approssimati e servono per una stima sommaria).
Nel caso in cui l’imprenditore incassi 100 000 € come utili l’azienda dovrà pagare circa 27 500 € di tassa sugli utili e l’imprenditore il 43% su quello che incassa quindi: (100 000-27 500) * 0,43 = 31 175 €. L’azienda avrà sborsato 100 k€ e l’imprenditore avrà in tasca 41 k€ dopo che entrambi avranno pagato le tasse.
Nel caso in cui l’autore o inventore e imprenditore incassi 100 000 € come royalties da brevetto, marchio, design o diritto d’autore l’azienda non avrà 100 k€ di utili, quindi nessuna tassa visto che, come indicato, le royalties sono scaricabili al 100%, e l’autore o inventore e imprenditore dovrà pagare il 43% solo sul 75% di quello che incassa, quindi pagherà: (100 000 * 0,75) * 0,43 = 32 250 €. L’azienda avrà sborsato 100 k€ e l’imprenditore avrà in tasca 68 k€ dopo che entrambi avranno pagato le tasse.
A parità di spesa dell’azienda l’imprenditore incasserà circa 5/3 di quanto incassava prima, nell’esempio specifico (100k€ di utili o royalties) l’imprenditore si metterà in tasca più di 26 k€ in più!
Ovviamente è necessario che l’azienda paghi le royalties corrette per questo può essere opportuna una valutazione dei titoli.
Inoltre, è importante che chiediate al commercialista i dettagli e se e come la fattispecie si può applicare al vostro caso, il presente blog post ha il solo scopo di indicarvi come può essere opportuno agire e non i dettagli dell’azione stessa.