Elon Musk ed il problem-solution approach

Il visionario imprenditore Elon Musk compie oggi 50 anni.

Un suo famoso discorso recita:

“If you can properly phrase the question, then the answer is the easy part.”

[Se la domanda è ben posta, la risposta è semplice].

Insomma, secondo Musk porre le domande giuste è la parte difficile del lavoro.

Sono assolutamente d’accordo con lui, perché ho riscontrato nel mio mondo la stessa cosa, ne ho parlato anche nel mio libro (Link).

Traduco brevettualmente la citazione.

Negli esami brevettuali è stato definito il problem-solution approach, un procedimento ideato dall’European Patent Office per valutare l’inventività delle nuove soluzioni oggetto di domanda di brevetto.

Il problem-solution approach, si rispecchia nella dualità domanda-risposta della citazione di Elon Musk: il problem è la domanda e la solution è la risposta.

Nel mio lavoro ho visto decine di solution che erano apparentemente molto semplici. Infatti, molto spesso, per mia esperienza, la chiave dell’innovazione non è la soluzione ma il problema tecnico specifico di settore, proprio come la domanda è la parte complessa del sintagma domanda-risposta.

Mi piacerebbe avere più inventori (li chiamerò così, che essi siano tecnici o imprenditori) che mi contattassero con il problema, quelle poche volte che è capitato è poi stato un successo. Solo gli inventori esperti sono a contatto con il problema tecnico. Conoscere il problema tecnico significa conoscere la tecnologia, i desideri dei propri clienti, significa avere il polso della situazione. Il problema tecnico è la porta dell’innovazione. La soluzione, tante volte, non è così complessa per Università e uffici di ricerca.

Paradossalmente, molte volte, gli inventori hanno la risposta e non la domanda, la solution e non il problem e sta a noi patent attorney ricostruire a posteriori, e non senza difficoltà, il problema, ossia la domanda.

Cari inventori, i vostri problemi [tecnici] valgono oro!

LM entra nel Polo della Cosmesi

Lunati & Mazzoni entra a far parte del Polo della Cosmesi https://www.linkedin.com/posts/polo-della-cosmesi_polo-della-cosmesi-i-nuovi-soci-2021-salgono-activity-6813486324251676672-rBKy.

Siamo felici di intraprendere questo passo per essere sempre più vicini alle aziende Italiane!

Ufficio brevetti Jesi

L’Ufficio brevetti Jesi è specializzato in registrazione marchi, modelli e brevetti ed è condotto da esperti qualificati offrendo assistenza ai suoi Clienti a partire dal deposito in tutto il mondo di brevetti (brevetto italiano, internazionale, europeo, PCT), modelli (ex ornamentale, disegno, modello di utilità), marchi (marchio italiano, internazionale, comunitario) e copyright (diritto d’autore), nonchè per la protezione software e la registrazione nomi di dominio, fino al contenzioso giudiziario, l’Ufficio brevetti Jesi si avvale, inoltre, della collaborazione di ingegneri, chimici e disegnatori.

CHE COSA È POSSIBILE PROTEGGERE CON UN BREVETTO
  • Un’invenzione industriale
  • Un modello di utilità
  • Una nuova varietà vegetale

Il brevetto è la forma principe di tutela per l’invenzione, l’invenzione per essere brevettabile deve sostanzialmente proporre una soluzione innovativa, realmente praticabile, ad un problema. In questa ottica, un’idea brevettabile può concretizzarsi ad esempio in un oggetto, un’attrezzatura, un processo, un materiale, un circuito elettronico. Per quanto riguarda la brevettabilità di codice informatico (software) esistono delle particolarità da valutare caso per caso.

Il brevetto è indissolubilmente legato al concetto di novità: non si possono brevettare idee già realizzate anche se non brevettate (a meno che non ne siamo i proprietari di fatto).

Il brevetto, una volta concesso, conferisce all’inventore la piena proprietà dell’invenzione per 20 anni. Durante questo lasso di tempo, lo stesso inventore, ha il diritto esclusivo di produrre e commercializzare quanto oggetto della sua idea.

Depositare un brevetto implica l’esistenza di almeno un prototipo dell’invenzione?

No. E’ sufficiente che si possa rappresentare in modo chiaro l’idea.

Come è possibile sapere se esistono già dei brevetti simili registrati?

E’ parte dell’Ufficio brevetti Jesi effettuare ricerche in tal senso al fine di tutelare il cliente e consigliarlo al meglio.
L’Ufficio brevetti Jesi segue inoltre tutto l’iter necessario alla registrazione, cura lo scadenziario governativo, offre tutela in caso di contraffazione o uso improprio delle invenzioni dei nostri clienti; una volta brevettato in Italia l‘Ufficio brevetti Jesi offre il medesimo servizio di consulenza ed assistenza anche per gli stati esteri.

Chiunque può fare domanda di brevetto: società, aziende, privati cittadini. Un brevetto è, anche, un investimento che tutti possono permettersi.

L’Ufficio brevetti Jesi offre quindi consulenza per ogni servizio legato alla gestione dei brevetti: ricerche di anteriorità, redazione di domande di brevetto, deposito, risposta esame domande di brevetto, gestione post concessione, contratti e trascrizioni. Tutto questo sia in ambito nazionale (brevetto Italia) che europeo o internazionale.

L’Ufficio brevetti Jesi si occupa poi di ogni altro aspetto riguardante la proprietà intellettuale, la registrazione di marchi e loghi, il diritto d’autore e la sorveglianza industriale. Nella pagine specifiche del nostro portale sono indicati tutti i servizi che siamo in grado di offrire ai nostri clienti.

Chiama l’Ufficio brevetti Jesi per qualsiasi tipo di informazione o delucidazione in merito.

Ufficio brevetti Macerata

L’Ufficio brevetti Macerata è specializzato in registrazione marchi, modelli e brevetti ed è condotto da esperti qualificati offrendo assistenza ai suoi Clienti a partire dal deposito in tutto il mondo di brevetti (brevetto italiano, internazionale, europeo, PCT), modelli (ex ornamentale, disegno, modello di utilità), marchi (marchio italiano, internazionale, comunitario) e copyright (diritto d’autore), nonchè per la protezione software e la registrazione nomi di dominio, fino al contenzioso giudiziario, l’Ufficio brevetti Macerata si avvale, inoltre, della collaborazione di ingegneri, chimici e disegnatori.

CHE COSA È POSSIBILE PROTEGGERE CON UN BREVETTO
  • Un’invenzione industriale
  • Un modello di utilità
  • Una nuova varietà vegetale

Il brevetto è la forma principe di tutela per l’invenzione, l’invenzione per essere brevettabile deve sostanzialmente proporre una soluzione innovativa, realmente praticabile, ad un problema. In questa ottica, un’idea brevettabile può concretizzarsi ad esempio in un oggetto, un’attrezzatura, un processo, un materiale, un circuito elettronico. Per quanto riguarda la brevettabilità di codice informatico (software) esistono delle particolarità da valutare caso per caso.

Il brevetto è indissolubilmente legato al concetto di novità: non si possono brevettare idee già realizzate anche se non brevettate (a meno che non ne siamo i proprietari di fatto).

Il brevetto, una volta concesso, conferisce all’inventore la piena proprietà dell’invenzione per 20 anni. Durante questo lasso di tempo, lo stesso inventore, ha il diritto esclusivo di produrre e commercializzare quanto oggetto della sua idea.

Depositare un brevetto implica l’esistenza di almeno un prototipo dell’invenzione?

No. E’ sufficiente che si possa rappresentare in modo chiaro l’idea.

Come è possibile sapere se esistono già dei brevetti simili registrati?

E’ parte dell’Ufficio brevetti Macerata effettuare ricerche in tal senso al fine di tutelare il cliente e consigliarlo al meglio.
L’Ufficio brevetti Macerata segue inoltre tutto l’iter necessario alla registrazione, cura lo scadenziario governativo, offre tutela in caso di contraffazione o uso improprio delle invenzioni dei nostri clienti; una volta brevettato in Italia l‘Ufficio brevetti Macerata offre il medesimo servizio di consulenza ed assistenza anche per gli stati esteri.

Chiunque può fare domanda di brevetto: società, aziende, privati cittadini. Un brevetto è, anche, un investimento che tutti possono permettersi.

L’Ufficio brevetti Macerata offre quindi consulenza per ogni servizio legato alla gestione dei brevetti: ricerche di anteriorità, redazione di domande di brevetto, deposito, risposta esame domande di brevetto, gestione post concessione, contratti e trascrizioni. Tutto questo sia in ambito nazionale (brevetto Italia) che europeo o internazionale.

L’Ufficio brevetti Macerata si occupa poi di ogni altro aspetto riguardante la proprietà intellettuale, la registrazione di marchi e loghi, il diritto d’autore e la sorveglianza industriale. Nella pagine specifiche del nostro portale sono indicati tutti i servizi che siamo in grado di offrire ai nostri clienti.

Chiama l’Ufficio brevetti Macerata per qualsiasi tipo di informazione o delucidazione in merito.

Ufficio brevetti Civitanova

L’Ufficio brevetti Civitanova è specializzato in registrazione marchi, modelli e brevetti ed è condotto da esperti qualificati offrendo assistenza ai suoi Clienti a partire dal deposito in tutto il mondo di brevetti (brevetto italiano, internazionale, europeo, PCT), modelli (ex ornamentale, disegno, modello di utilità), marchi (marchio italiano, internazionale, comunitario) e copyright (diritto d’autore), nonchè per la protezione software e la registrazione nomi di dominio, fino al contenzioso giudiziario, l’Ufficio brevetti Civitanova si avvale, inoltre, della collaborazione di ingegneri, chimici e disegnatori.

CHE COSA È POSSIBILE PROTEGGERE CON UN BREVETTO
  • Un’invenzione industriale
  • Un modello di utilità
  • Una nuova varietà vegetale

Il brevetto è la forma principe di tutela per l’invenzione, l’invenzione per essere brevettabile deve sostanzialmente proporre una soluzione innovativa, realmente praticabile, ad un problema. In questa ottica, un’idea brevettabile può concretizzarsi ad esempio in un oggetto, un’attrezzatura, un processo, un materiale, un circuito elettronico. Per quanto riguarda la brevettabilità di codice informatico (software) esistono delle particolarità da valutare caso per caso.

Il brevetto è indissolubilmente legato al concetto di novità: non si possono brevettare idee già realizzate anche se non brevettate (a meno che non ne siamo i proprietari di fatto).

Il brevetto, una volta concesso, conferisce all’inventore la piena proprietà dell’invenzione per 20 anni. Durante questo lasso di tempo, lo stesso inventore, ha il diritto esclusivo di produrre e commercializzare quanto oggetto della sua idea.

Depositare un brevetto implica l’esistenza di almeno un prototipo dell’invenzione?

No. E’ sufficiente che si possa rappresentare in modo chiaro l’idea.

Come è possibile sapere se esistono già dei brevetti simili registrati?

E’ parte dell’Ufficio brevetti Civitanova effettuare ricerche in tal senso al fine di tutelare il cliente e consigliarlo al meglio.
L’Ufficio brevetti Civitanova segue inoltre tutto l’iter necessario alla registrazione, cura lo scadenziario governativo, offre tutela in caso di contraffazione o uso improprio delle invenzioni dei nostri clienti; una volta brevettato in Italia l‘Ufficio brevetti Civitanova offre il medesimo servizio di consulenza ed assistenza anche per gli stati esteri.

Chiunque può fare domanda di brevetto: società, aziende, privati cittadini. Un brevetto è, anche, un investimento che tutti possono permettersi.

L’Ufficio brevetti Civitanova offre quindi consulenza per ogni servizio legato alla gestione dei brevetti: ricerche di anteriorità, redazione di domande di brevetto, deposito, risposta esame domande di brevetto, gestione post concessione, contratti e trascrizioni. Tutto questo sia in ambito nazionale (brevetto Italia) che europeo o internazionale.

L’Ufficio brevetti Civitanova si occupa poi di ogni altro aspetto riguardante la proprietà intellettuale, la registrazione di marchi e loghi, il diritto d’autore e la sorveglianza industriale. Nella pagine specifiche del nostro portale sono indicati tutti i servizi che siamo in grado di offrire ai nostri clienti.

Chiama l’Ufficio brevetti Civitanova per qualsiasi tipo di informazione o delucidazione in merito.

Non essere Bender

Bender è il robot cinico protagonista del cartone animato “Futurama”, nato dalla mente geniale di Matt Groening.

In una puntata, Bender, scopre che lo Stato riconosce un emolumento mensile a coloro che adottano un bambino. Adotta quindi 12 orfanelli, che lo seguono pieni di amore ed entusiasmo.

Bender, ovviamente, ha il solo scopo di guadagnare l’assegno mensile (moltiplicato per 12) e non ha alcun affetto verso i poveri orfani. Più volte durante la puntata non tratta gli orfani da padre: li porta in posti loschi e sporchi, li invita a mangiare “solo quello che basta per rimanere in vita”…

Tuttavia, il cinico robot raggiunge il peggio quando Lela, la sua collega con un solo occhio, gli chiede come si chiamino i bimbi. La sua cinica risposta è “Loro non hanno un nome!” (ca va sans dire, a fine puntata Bender si affeziona agli orfanelli, tanto da dar loro anche un nome).

La mancanza del nome spicca, agli occhi dello spettatore, più della mancanza di cibo o di altre nefandezze. Da questo dettaglio lo spettatore capisce il disinteresse totale di Bender per gli orfanelli.

E voi date un nome ai vostri prodotti? Date un nome ai vostri servizi? Date un nome alle vostre tecnologie? Oppure fate come Bender?

Ma il Kevlar® sarebbe Kevlar® se fosse un “materiale composito a matrice polimerica e rinforzo in fibra aramidica”? Oppure, in quest’ultimo caso, sarebbe solo l’alternativa costosa della DuPont® di una commodity?

Il CrossFit® sarebbe uno sport che fattura miliardi se fosse “allenamento funzionale ad alta intensità”?

Il Kamut® sarebbe il cibo che non può mancare sulle tavole dei bio-maniaci (perdonate l’approssimazione, sono ignorante in materia) se fosse un particolare grano selezionato.

Ma è evidente che dando un nome alle cose date loro anche vita.

Un corso di marketing, che ho appena frequentato, invita a dare un nome alle offerte che facciamo (aspettatevele presto sulle vs. scrivanie :-) )… ma certo! Certo che sì! Come ho fatto a non pensarci!

Non siate Bender, date un nome alle vostre creature lavorative, che siano prodotti, servizi, offerte, tecnologie, processi industriali…! Dategli vita!

E, dimenticavo, chiamateci per proteggerli.

 

Nuova blockchain per l’EUIPO

L’EUIPO (EUropean Intellectual Property Office) ha lanciato la prima piattaforma europea di blockchain. TMview e DesignView, i due servizi di ricerca di punta dell’EUIPO, ora utilizzano la blockchain per fornire una consegna veloce, affidabile e sicura delle informazioni sui diritti di proprietà intellettuale, come spiegato nel video: https://www.youtube.com/watch?v=2fluldygtiY&ab_channel=EUIPO.

Gli uffici brevetti e marchi in Unione Europea e nel mondo dell’UE aderiranno all’iniziativa blockchain dell’EUIPO nel corso di quest’anno, garantendo maggiore trasparenza ai processi amministrativi.

Il Registro IP in Blockchain è uno dei progetti del programma Digital Evolution, che abbraccia nuove tecnologie per migliorare i servizi forniti dall’EUIPO.

Le nuove tecnologie come cloud, blockchain, big data e intelligenza artificiale sono al centro della strategia dell’EUIPO per i prossimi anni.

La Blockchain è prevista migliorare la velocità, e portare la sicurezza dei dati a un livello superiore, aprendo così la porta a nuovi servizi che miglioreranno la connettività tra gli utenti e i loro diritti IP e accelereranno le procedure tra uffici brevetti e marchi nazionali

Brevetti, marchi e design vero patrimonio aziendale

Con l’articolo 110 del DL 104/2020, sono stati introdotti importanti novità nella rivalutazione dei beni d’impresa e in particolare di assets intangibili come i brevetti, i marchi e i design.

In dettaglio, il Decreto Legge del 14 Agosto 2020, n. 104, “Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia”, prevede la possibilità di rivalutare i beni a un costo fiscale contenuto. Infatti, questo provvedimento permette una rivalutazione ai fini fiscali degli assets intangibili con un’imposta sostitutiva del 3% (molto più bassa delle aliquote fino a oggi in vigore del 12% sui beni ammortizzabili e del 10% su quelli non ammortizzabili) ed anticipa la decorrenza degli effetti fiscali all’esercizio successivo a quello di rivalutazione (invece che dal terzo esercizio successivo).

Inoltre, l’operazione di rivalutazione di brevetti, marchi e design, così come prevista dall’articolo 110 del nuovo provvedimento consente di far emergere un maggior patrimonio netto, da utilizzare sia per la copertura di perdite senza la necessità di abbattimenti del capitale, sia per migliorare il rating creditizio (fondamentale ad es. per la concessione di finanziamenti o fidi bancari).

Per accedere a questi vantaggi fiscali l’azienda può quindi portare inserire i propri brevetti, marchi e/ design semplicemente valutandoli ai soli costi contenuti o, se desidera attribuire un valore più elevato, richiedendo al proprio consulente in proprietà industriale l’esecuzione di una perizia al fine di verificare il reale valore del bene.

Tassi di Royalties dei brevetti

Come tutti sanno, i brevetti possono essere concessi in licenza a terzi, tipicamente in cambio di una Royalties.

In breve, un’azienda ottiene il permesso di realizzare l’oggetto di un brevetto non suo in cambio del pagamento di una percentuale del fatturato ottenuto con l’oggetto brevettato.

L’utilizzo delle Royalties è anche il metodo più semplice per valutare il valore di un brevetto. Infatti è sufficiente valutare il fatturato ottenuto con il prodotto brevettato, che quindi deve essere sul mercato, moltiplicarlo per una Royalties media di settore e per gli anni di durata del brevetto (salvo prevedibili problemi di obsolescenza della tecnologia), per ottenere il valore del brevetto.

Ma quanto valgono le Royalties?

Un paper del WIPO riporta una tabella (in realtà incompleta) che suddivide le Royalties per settore, riportando una Royalties media del 6%.

Un altro importante studio classico, di Robert Goldscheider, stabilisce che una Royalties deve essere circa il 25% del guadagno ottenuto con il prodotto brevettato.

Recentemente Johnatan E. Kemmer, (https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=1141865) ha realizzato uno studio ed ha concluso che il tasso di Royalties è usualmente compreso tra il 25% del margine di profitto lordo ed il 25% degli EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, ovvero “utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti”). Lo stesso paper riporta anche un grafico più completo.

 

Inviaci un’email

 

55% di possibilità in più di avere crescita positiva per le PMI europee che hanno brevetto, marchio e design

Un recente studio realizzata dall’EPO (Ufficio brevetti Europeo) e dall’EUIPO (L’ufficio Europeo che si occupa di marchi e modelli) ha analizzato le PMI ad alta crescita (https://euipo.europa.eu/tunnel-web/secure/webdav/guest/document_library/observatory/documents/reports/2019_High-growth_firms_and_intellectual_property_rights/2019_High-growth_firms_and_intellectual_property_rights.pdf), ossia le imprese che sono cresciute (per fatturato o dipendenti) di più del 20% all’anno per tre anni consecutivi, e le PMI a crescita positiva negli ultimi tre anni (lo studio è pre-Covid).

I risultati sono stati sorprendenti: le PMI Europee che depositano brevetti nazionali hanno il 18% di possibilità in più di avere crescita positiva (rispetto a chi non ne deposita) e il 6% di possibilità in più di avere alta crescita.

Le PMI Europee che effettuano un deposito per la registrazione di brevetti Europei hanno il 26% di possibilità in più di avere crescita positiva e il 17% di possibilità in più di avere alta crescita.

Ma ancora meglio sono stati i gruppi di titoli di Proprietà Industriale (IP rights), le PMI Europee che hanno sia almeno un Brevetto, che almeno un Marchio che almeno un Design hanno il 55% di possibilità in più di avere crescita positiva e il 33% di possibilità in più di avere alta crescita!

Questo studio si scontra con altri dati (da Sole24Ore), secondo i quali solo il 9% delle PMI Europee registra titoli di IP, e solo il 4% (!) delle PMI Italiane (NDR: La cui innovatività è incomparabilmente superiore all’innovatività delle aziende del resto d’Europa) registra titoli di IP!

La strada per la crescita è bene identificata, c’è molto lavoro da fare!